Nel primo semestre 2015, Perfume Holding ha registrato un decisivo incremento di marginalità e ricavi: Ebitda pari a 2,7 milioni di euro, con una crescita in aumento del 146% rispetto all’anno precedente e ricavi che si attestano a 35,8 milioni di euro (+12,8% sul 2014). E il 2016 non si prospetta da meno con tante innovazioni, nuovi progetti sui marchi Atkinsons e I Coloniali e il lancio della prima fragranza Bikkembergs. A parlarcene è stato Dino Pace, Ceo di Perfume Holding.
Lo scorso marzo avete annunciato la chiusura della sede di Milano. La vostra comunicazione è stata poi spesso male interpretata dagli operatori del settore. Vuole fare chiarezza su tale decisione?
Le sedi di Parma e Parigi sono da sempre i nostri headquarter. A Milano ci occupavamo solo del mercato italiano. Per una questione di razionalizzazione abbiamo deciso di riportare anche l’attività commerciale sull’Italia nella sede di Parma. Sicuramente abbiamo avuto delle dismissioni di organico. Ma poi abbiamo assunto e stiamo assumendo nuove figure commerciali. Il 78% del nostro fatturato è realizzato all’estero e abbiamo bisogno di persone che siano sempre più a contatto con i mercati locali. Stiamo investendo in qualità e nuove figure professionali.
Com’è articolato attualmente il vostro portfolio?
Abbiamo deciso di non rinnovare la licenza di Ducati perché non la ritenevamo più strategica per il nostro portfolio. In futuro, valuteremo se rinnovare o meno altre licenze. Mentre i nostri sforzi principali in questo momento si focalizzano sui marchi LiuJo, Ferrari e Atkinsons. Poi, nel marzo del 2016, lanceremo il primo profumo di Dirk Bikkemgergs.
Quali sono i progetti in cantiere per Atkinsons?
Atkinsons, in Italia, è conosciuto per il suo posizionamento masstige. All’estero, invece, abbiamo un prodotto di nicchia, sempre a marchio Atkinsons, che vorremmo portare anche in Italia nel corso del 2016. Ciò comporterà un’operazione di rebranding sull’attuale proposta che diventerà English Garden by Atkinsons e l’ingresso della linea di nicchia nelle 30/50 porte più esclusive tra profumerie artistiche e department store. Questa linea, attualmente distribuita in oltre 200 porte nel mondo, comprende la famosa colonia 24 Old Bond Street di Atkinsons, una serie di eau de toilette, eau de parfum e una grooming collection. La amplieremo con candele, saponi solidi e limited edition sempre nuove.
Avete novità anche per I Coloniali?
Stiamo lavorando sul marchio con obiettivi molto chiari: un posizionamento a livello internazionale che mixi il senso estetico del bello tipicamente italiano con gli ingredienti della cosmesi orientale, la realizzazione di una linea premium certificata come organica e un ampliamento della gamma dal toiletries allo skincare.
E i progetti relativi al marchio Ferrari…
Ferrari è il nostro marchio di eccellenza distribuito in più di 100 Paesi con un posizionamento premium. In Italia, le fragranze della linea Scuderia sono presenti in tutte le migliori profumerie. Quelle della linea Cavallino sono, invece, in esclusiva negli store Limoni e La Gardenia dove è attualmente in lancio il nuovo jus Ferrari Man in Red con note ambrate e fruttate, custodito all’interno di un flacone dalle curve accattivanti che, formando una rientranza nel vetro, danno forma al muso dell’iconico cavallino.
Ci saranno altre novità?
Abbiamo importanti novità per il 2016: vogliamo portare in profumeria un prodotto completamente inedito grazie a due nostri nuovi brevetti. Stiamo, infatti, realizzando un accessorio ‘profumato’ legato al mondo degli smartphone. Per ora non posso anticipare altro.
Lavorate molto bene con l’estero. Cosa pensa, invece, del canale selettivo italiano?
La distribuzione, nonostante la crisi, non è ancora in grado di fare scelte coraggiose. Credo che la mentalità di tutti gli operatori del settore debba cambiare. Noi abbiamo creatività, ingegno e voglia di lanciare nuove innovazioni ma all’estero troviamo un’accoglienza diversa perché i nostri partner non acquistano un prodotto solo per metterlo a scaffale ma perché decidono di credere in un progetto. Siamo disposti a offrire marginalità e investimenti sul punto vendita, ma in cambio chiediamo di dare ai nostri prodotti la visibilità e l’attenzione che meritano per costruire insieme progetti vincenti sul lungo periodo.